L’Associazione Passione per Cremona, fondata con alcuni amici e attiva da mesi sul territorio cremonese, non manca all’appuntamento con la Storia, alla Giornata della Memoria, al ricordo della Shoah.
Sostiene pertanto lo spettacolo commemorativo per voce narrante e quartetto d’archi Il violino sopravvissuto di e con l’autore e attore cremonese Massimiliano Pegorini.
Note e parole come testimonianza di un dramma, uno strumento a corde sopravvive a chi lo possedeva.
Eva Maria riceve in dono dal padre un violino, ama la musica e vorrebbe intraprendere la carriera di violinista. Con Enzo, il fratello, si esercita a casa. Nel 1938, ha diciassette anni e inciampa nelle leggi razziali: addio scuola, niente più musica. Nel ‘43, la famiglia Levy fugge da Torino, progetta di uscire dall’Italia e rifugiarsi a Londra, ma tutti i membri sono arrestati nei pressi di Varese. Il binario 21 li aspetta, il treno per Auschwitz li accoglie, il campo li riceve, il violino con loro. Vengono però separati: il padre già graziato in Italia da un capotreno, la madre subito eliminata all’arrivo al lager, Eva e il suo violino dirottati a Birkenau, dove la ragazza è inserita in un’orchestra per il divertimento dei LagerKommandant e subordinati, del personale delle SS, di qualche kapò. Il fratello finisce a Monowitz.
Lo strumento si rompe, Eva è declassata a detenuta comune e bruciata nel ‘44. Non serve più.
Enzo si salva e riesce a recuperare il violino della sorella. Arrivato a Torino, lo affida a un liutaio per farlo riparare. Lo strumento però resta lì, per anni. Enzo non si sarebbe mai presentato a ritiralo, è dato suicida nel 1958. Nel 2014, Carlo Alberto Carutti, collezionista milanese allora novantatreenne, lo salva dall’oblio cui sarebbe stato destinato. Un antiquario di Torino gli invia la segnalazione di un vecchio strumento, lo acquista, lo fa restaurare e lo dà in concessione al Museo Civico di Cremona.
Questo violino è prezioso per quanto rappresenta e la sorta di reliquia che contiene: un cartiglio con la scritta Der musik macht frei (la musica rende liberi), un rigo musicale, la stella giudaica intarsiata sul fondo, il numero di matricola 168007, che permette a Carlo Carutti di risalire a Enzo Levy Segre “deportato ad Auschwitz”, si legge sul documento ritrovato, e all’intera storia. Nella custodia, inoltre, un diapason fatto con il bossolo di una munizione.
È il violino della Shoah, è Il violino sopravvissuto del quale Massimiliano Pegorini, nell’omonimo spettacolo, narra l’esperienza che lo rende vivo ancora oggi. Il quartetto d’archi Morassi rievoca melodie.
La locandina dello spettacolo ha suscitato qualche perplessità. Confesso che anch’io, la prima volta, ho osservato provando sgomento.
Può sembrare paradossale, eppure la scelta estetica è ben studiata. La svastica spaventa, urta, colpisce, ripugna, ed è questa la sua funzione. Deve provocare sentimenti negativi: ecco perché campeggia là, in mezzo. Suscitasse indifferenza, la grafica sarebbe infelice e il messaggio inficiato.
L’olocausto deve generare ribrezzo, schifo, nausea, disgusto, reazioni che la melodia triste di un violino può solo accentuare nell’immagine di note che salgono avvolte nel buio dello sterminio.
Scomodo Edmund Burke e il suo Philosophical Enquiry into the origin of our ideas of the Sublime and the Beautiful (1756) (Inchiesta filosofica sul Bello e il Sublime); disturbo Kant e le sue Osservazioni sul sentimento del Bello e del Sublime (1764), nonché La critica del giudizio (1790).
Accanto e opposto al pleasure (piacere positivo) esiste il delight (piacere negativo), attrazione verso un oggetto che si vorrebbe nel contempo respingere poiché se ne avverte il pericolo.
Il Sublime è un coinvolgimento emotivo intenso provocato da qualcosa di gradevole, ma anche da un’immagine terribile, che toglie il fiato, che respingiamo come orrenda.
La svastica del Violino Sopravvissuto provoca terrore, repulsione e riflette il giudizio negativo di chi osserva.
È lì per questo scopo.
sì, fa senso ma negativo per chi osserva e fa da monito per evitare il ripetersi di quelle tragedie.
Tragedie nella tragedia è questo il senso di quello che hai scritto.
Un monito a non abbassare la guardia .
Serena serata
Parlando con l’autore dello spettacolo, mi ha detto che il suo scopo era di trovare una grafica che suscitasse indignazione verso quanto è successo. E ha pensato al simbolo. Ritengo abbia scelto bene nel contesto.
Ormai notte, quindi ti auguro un buon domani.
credo che abbia centrato l’obiettivo.
Ritengo anch’io di sì
sera Primula. Un sorriso
Grazie Gian Paolo. Ricambio! 😊
ciao
😁
Totalmente d accordo!
grazie
Che voce struggente soprattutto avendo coscienza della Storia.
Baci amica caracara🌹
Purtroppo ieri sera non sono potuta essere presente. Mi hanno riferito questa mattina che è stato un racconto molto emozionante e coinvolgente. Peccato che nessuno abbia girato un filmato, ne sarebbe valsa la pena. Chiederò a Massimiliano se mi mostra il testo e se mi dà il cosenso a postarlo qui.
Un abbraccio dolcezza 💐🤗
Bacetti in attesa del testo!.😘😘😘
Farò del mio meglio per recuperarlo. 🌺
Buona serata/cena 🍷🍷
Altrettanto!
sai, mia figlia suona il violino… non riesco nemmeno a immaginarlo
Immagino la tua immedesimazione. Storia straziante con la sola nota positiva che l’arte, la musica in questo caso racchiusa in uno strumento, sopravvive al tempo e al male.
Si, questa parte della storia è bellissima
Per fortuna esiste l’arte.
Struggente la musica, commovente il racconto.
Inutile commentare, il tuo brano vibra da solo.
Anch’io sono d’accordo che il simbolo scelto sia pregno di significato e mi piace moltissimo queata parte che trascrivo e rileggo ad alta voce per imprimela nella mia mente.
Può sembrare paradossale, eppure la scelta estetica è ben studiata. La svastica spaventa, urta, colpisce, ripugna, ed è questa la sua funzione. Deve provocare sentimenti negativi: ecco perché campeggia là, in mezzo. Suscitasse indifferenza, la grafica sarebbe infelice e il messaggio inficiato.
L’olocausto deve generare ribrezzo, schifo, nausea, disgusto, reazioni che la melodia triste di un violino può solo accentuare nell’immagine di note che salgono avvolte nel buio dello sterminio.
Scomodo Edmund Burke e il suo Philosophical Enquiry into the origin of our ideas of the Sublime and the Beautiful (1756) (Inchiesta filosofica sul Bello e il Sublime); disturbo Kant e le sue Osservazioni sul sentimento del Bello e del Sublime (1764), nonché La critica del giudizio (1790).
Accanto e opposto al pleasure (piacere positivo) esiste il delight (piacere negativo), attrazione verso un oggetto che si vorrebbe nel contempo respingere poiché se ne avverte il pericolo
GRAZIE PRIMULA , GRAZIE CON TUTTO IL CUORE
Grazie a te Laura! ♥
Musica struggente, post emozionante.
Grazie per aver condiviso con noi.
Anch’io penso che la scelta grafica sia pregna di significato e serva a riflettere.
Un abbraccio.
La colonna sonora di Schindler’s list mi fa sempre piangere.
Ricambio l’abbraccio carissima Laura.🤗